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158 CAPITOLO Vili. del 6 agosto 1821), nomina fra gli altri il drammatico, con manifesta intenzione di fare anche in esso le sue prove. E forse le stava facendo, o le aveva già fatte mentre scriveva : ma di quelle prove non giunsero a noi che alcuni abbozzi e frammenti nelle carte napo- letane. Dopo la tragedia fanciullesca Pompeo in Egitto, il giovane poeta era tornato alla poesia drammatica nel 1816, cominciando il 30 di luglio una Maria An- tonietta, della quale scrisse pochi versi (non belli) della prima scena dell'atto primo, e pochi appunti in prosa, abbastanza informi, di alcune scene degli atti quarto e quinto. Ciò che di più interessante intorno a questa tragedia è rimasto nelle carte del poeta è l'appunto, riferito nel capitolo precedente, di una can- zone in musica senza parole, da mettere in bocca a Maria Antonietta. Qualche anno appresso pensò una Ifigenia, tragedia o dramma, che doveva finire con la morte della fanciulla; gittò in carta l'abbozzo di alcune scene drammatiche d'argomento cavalleresco, Erminia ; e cominciò un dramma d'argomento ro- manzesco, Telcsilla. Della Ifigenia non rimane nelle carte dell'autore altro che la indicazione del proposito di scriverla; ùeW Erminia e della Telcsilla ò cenno in quel mano- scritto del Leopardi intitolato Supplemento generale a tutte le mie carte, di cui diede primo notizia il Sainte- licuve, che fu in parte pubblicato da Emilio Teza e da me.* Il Supplemento non potò essere scritto, come ragionevolmente opinò il Sainte-Beuve, che poco dopo il 1819; non più tardi, credo, del 1820.* Gli abbozzi così dell' /sVmmt'a, corno della Telcsilla^ sono natural- mente anteriori; ma mentre doU' isVmm/'tt il poeta ' Nel citato volume Le optrtltt morali di Giacomo Ltopardi; Livorno, Vigo, 1870, a pag. 008 e nog. • VimII il mio Mcritto / ttntatioi dvainmatiet di Oiaeomo L«o- jtardi, pubtjlicalo iiulln Nuova Anloloi/lu (fniic. 16 aprile 1001).