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100 | capitolo v. |
gli balza in mente il primo verso di uno dei più bei sonetti del Petrarca: «Tornami a mente, ec. », si ricorda che in un altro sonetto quel poeta disse: «Quando amor cominciò darmi battaglia »; ed ecco trovato il principio petrarchesco della sua poesia amorosa. «Tornami a mente il dì che la battaglia D’amor sentii, etc.» Quel Tornami a mente non risponde in modo esattissimo alla realtà del fatto, poiché l’amore era cominciato appena da due o tre giorni; ma ciò non vuol dire: poeticamente sta bene, e basta; il poeta quando mette in versi i sentimenti suoi non è mica obbligato a rispettare la cronologia e la verità come un cronista. Preso l’aire, l’autore seguita bravamente; e dobbiamo riconoscere che la sua poesia rispecchia con molta esattezza i fatti, i sentimenti e i pensieri esposti nel Diario. Tutto ciò che in questo è minutamente analizzato e descritto, riappare condensato nella poesia: ciò che conferma (se ce ne fosse bisogno) che Diario e poesia furono scritti contemporaneamente.
La poesia fu stampata fra i Canti nella edizione di Firenze del 1831,1 col titolo Il primo amore, che le è poi rimasto; ma era stata già pubblicata fino dal 1826 nel volumetto «Versi del conte Giacomo Leopardi; Bologna, dalla Stamperia delle Muse.» In questa prima edizione era intitolata Elegia I, ed aveva con sé una compagna, Elegia II, scritta posteriormente, ma sopra lo stesso argomento, cioè sopra l’amore per la stessa persona. Su ciò non cade dubbio; ma il dubbio comincia allorché si tenta di stabilire quando ed in quale occasione la seconda elegia fu composta.
Di essa il poeta non accolse nella successiva edizione dei Canti2 che un frammento di cinque terzine; ma tutti gli studiosi del Leopardi sanno che fu ri-