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14 novelle di canterbury.

scienza, e l’assoluzione l’aveva in saccoccia prima di confessarsi. Uno che fa l’elemosina, diceva egli, quasi vantandosi della scoperta, è già pentito dei suoi peccati. Non c’è mica bisogno di piangere: c’è della gente che ha il cuore cosí duro, che non sa tirare una lacrima neppure se è ferita a sangue. Quindi fa molto meglio chi senza tanti piagnistei e senza tanti paternostri, lascia guadagnare qualche cosa ai poveri frati.

Dentro il cappuccio portava sempre una quantità di piccoli coltelli18 e di spilli, per offrirli alle belle donne che ne avessero bisogno. Aveva un bel timbro di voce, e sapeva cantare e suonare a memoria. C’era una specie di canto, poi, nella quale era insuperabile.19 Il suo viso era bianco come un giglio. Da valoroso campione conosceva a menadito le bettole di tutte le città dove era stato, ed era amico di tutti gli osti e di tutti i piú allegri cantinieri, come un lazzarone o uno straccione qualunque. Se non che, ad una persona come lui non stava bene, almeno fin dove gli era possibile farne a meno, trattare con simile canaglia. Quella