Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/79

6 novelle di canterbury.

nostra fede, era sceso tre volte in lizza, uccidendo sempre l’avversario.

Questo prode cavaliere una volta, col signore di Palathia9, combatté contro un pagano di Turchia, e anche allora si segnalò. Sebbene fosse cosí valoroso, era tuttavia molto prudente; ed aveva un modo di fare modesto e semplice come quello di una fanciulla. Un atto sgarbato, una parola scortese, non gli sfuggí mai, in tutta la sua vita, neppure trattando con l’essere piú volgare di questo mondo. Insomma era veramente un compíto cavaliere. Perché sappiate, ora, in quale arnese egli cavalcava, vi dirò che aveva un bel cavallo, ma di poco brio. Portava una casacca di fustagno tutta macchiata dalla ruggine della corazza, poichè era di ritorno da un lungo viaggio per andare a Canterbury.

Aveva portato con sè suo figlio, un giovine scudiero, innamorato, di sangue molto caldo, coi capelli tutti ricci, che parevano arricciati artificialmente10. Poteva avere, tirando a indovinare, una ventina di anni. Era di corporatura piuttosto snella, di un’agilità