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lviii prefazione.

zione delle Canterbury Tales della quale mi sono servito per la traduzione, è quella del Tyrwhitt, comparsa per la prima volta nel 1775: ma ho avuto sott’occhio anche quella del Wright, e del Bell, che ho sempre seguito, per la grafia molto più corretta, nelle citazioni del testo inglese. Tutte le volte che ho creduto di abbandonare la lezione del Tyrwhitt, l’ho dichiarato in una nota. Edizioni più recenti non ho, purtroppo, potuto consultare, né ho avuto modo di valermi delle pubblicazioni della Chaucer Society, che sotto l’alta direzione del suo illustre e benemerito fondatore, Frederick James Furnivall, ha portato preziosi contributi alla intelligenza del testo chauceriano. Per la compilazione delle note mi sono valso piú specialmente delle note e del glossario del Tyrwhitt, dello Speght, del Wright e dell’Hertzberg, che ho sempre citato ai luoghi loro per le notizie generali sulla vita del poeta e su tutta l’opera sua, ho attinto all’opera magistrale del Lounsbury. In una prima traduzione di un testo cosí difficile, e non di rado controverso, è facile essere