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illustrato la sua edizione, abbia accennato anche lontanamente alla oscurità del senso, che non può essere loro sfuggita. L’Hertzberg espunge il distico intero osservando, molto giustamente, che se non si può sospettare una interpolazione, bisogna ammettere che prima di questi due versi ci sia una lacuna.

(36) Hull era anche a’ tempi del Chaucer uno dei porti più importanti dell’Inghilterra.

(37) Leggo col Wright e col Bell wys to undertake invece che I undertake, perchè mi pare che in questo modo venga meglio spiegato il significato dell’aggettivo wys che qui, evidentemente, significa: accorto, prudente, in antitesi all’altro hardy (coraggioso, ardito).

(38) Il Gotland è una regione della Svezia: ma qui l’indicazione del Chaucer non è chiaramente determinata.

(39) L’astrologia era nel medio evo una delle fonti a cui piú spesso ricorrevano i medici per i loro malati. Si credeva che una medicina fosse più o meno efficace, secondo che veniva somministrata all’ammalato sotto una costellazione piuttosto che sotto una altra. Il Chaucer il quale dimostra nelle sue opere una conoscenza certo notevole, per il suo tempo, di astrologia, coltivò con molto interesse tutta quella letteratura scientifica che da essa ne derivò. Egli stesso scrisse un libro, rimasto incompiuto, intitolato “The Astrolabe„ nel quale tratta della costruzione e dell’uso dell’Astrolabio.

(40) I nomi di Esculapio, Galeno, Avicenna, Ippocrate, Dioscoride, sono noti a tutti. Rufo era un medico di Efeso contemporaneo di Traiano. Hali (o Haly) era un astronomo arabo, noto anche come me-