Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/374


del mercante d’indulgenze 301

dere l’assoluzione, come quegli che ha sulla coscienza piú peccati di tutti gli altri. Qua, dunque, mio caro signor oste, tu sarai il primo ad offrire qualche cosa, ed io per soli quattro soldi ti farò baciare tutte le mie reliquie. Coraggio, apri la borsa.

“Io? No, no, lascia pure che Cristo mi maledica (rispose l’oste): magari fossi sicuro dei miei interessi, come sono sicuro che non mi coglierà la maledizione! Mi vorresti proprio far baciare le tue brache vecchie, spacciandole per reliquie di un santo mentre portano ancora, bella tonda, l’impronta del tuo c...? Per la croce trovata da S. Elisabetta, altro che reliquie e santuarî: vorrei avere nelle mie mani i tuoi c....... i! Tagliateli, che ti aiuterò a portarli via, e li faremo conservare come reliquie nello sterco di maiale.„

Il povero mercante d’indulgenze non fiatò nemmeno. Rimase cosí male, che non rispose mezza parola. L’oste accortosene disse: “Quand’è cosí, con te, e con chiunque prende il cappello come te, io non ci scherzo piú.„