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del mercante d’indulgenze 297

decise risolutamente di uccidere i suoi compagni, senza pietà.

Quindi, senza por tempo in mezzo, giunse in città, e recatosi da uno speziale, lo pregò di volergli vendere del veleno, per uccidere certi topi che lo molestavano in casa, e una faina che gli aveva ucciso i capponi in una sua cascina. Cosí, se gli riuscisse, avrebbe la soddisfazione di vendicarsi di quegli animalacci distruggendoli in una notte.

Lo speziale gli rispose: “Lascia fare a me: ti darò una certa cosa io, che (Dio mi salvi l’anima se è vero) chiunque ne assaggi solo quanto un chicco di grano, muore in pochi minuti. Il mio specifico è cosí potente ed efficace, che farà più presto chi ne ha mangiato a andare all’altro mondo, che tu a fare nemmeno un miglio di strada.„

Quello sciagurato prese il veleno, chiuso dentro una scatola, e corse nella strada vicina da un tale a farsi prestare tre grosse bottiglie. In due vi mise dentro il vino avvelenato, la terza la lasciò vuota per metterci da bere per sé, poiché prevedeva che nella notte avrebbe avuto un gran da fare