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290 | novella |
vunque egli sia. Lo giuro sulle sacre ossa di Dio. Sentite, amici, soggiunse ai suoi compagni, noi tre siamo stati sempre d’accordo; diamoci ora la mano, e mettiamoci, da buoni fratelli, all’opera: vedrete che non tarderemo ad uccidere questo vigliacco che si fa chiamare “la Morte.„ Sull’onore di Dio, lui che ha ucciso tanta gente, prima di notte cadrà morto.„
Dopo aver giurato, tutti e tre, di aiutarsi come fratelli e di non separarsi mai, vivi o morti, si alzarono per andarsene. E briachi e furibondi si avviarono verso il villaggio, del quale, poco prima, aveva parlato il padrone della bettola; e per via non fecero che lacerare il povero corpo di Cristo con orribili bestemmie. “Se possiamo agguantarlo non ci scapperà vivo dalle mani.„
Avevano fatto quasi mezzo miglio di strada, quando, mentre stavano per passare una siepe, s’imbatterono in un povero vecchio, il quale salutandoli garbatamente disse: “Dio vi accompagni, signori.„
Il piú prepotente di quei tre soggettacci rispose: “Che? Brutto straccione, perché