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del mercante d’indulgenze 283

appetito! A forza di colpi fa uscire il midollo dai duri ossi (poichè il cuoco non butta via nulla), e con quell’unto fa sì che il boccone sgusci dolcemente giù per la strozza. E per stuzzicarti sempre più l’appetito, bisogna che cacci nella salsa spezie, odori, e radici di ogni genere, che la rendono piccante. Ma chi va in cerca di tante leccornie, è lo stesso che sia morto, poiché vive nel vizio.

Il vino è un pericoloso eccitante, e l’ubriachezza è causa di molte colpe e di molte sciagure. O briacone, la tua faccia è stravolta, il tuo respiro è affannoso, sei un essere che fa schifo. Dal tuo naso, rosso come un peperone, ronfa un suono che par tu voglia dire: Sansone, Sansone. Mentre Dio sa se Sansone bevve mai una goccia di vino. Tu traballi, e cadi per terra come un maiale ferito. Non hai piú la lingua per parlare, ed hai perduto il pudore, poiché l’ubriachezza è la sepoltura dell’intelletto e dell’onestà. Chi si fa schiavo del vino perde assolutamente il giudizio: perciò guardatevi tanto dal bianco quanto dal rosso, e