Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/331

258 novella

bene, cara moglie, quanto è grande la tua costanza.„ E stringendola fra le braccia, cominciò a baciarla.

Griselda, mezza trasecolata, non sentiva e non raccapezzava piú nulla: le pareva come di destarsi, ad un tratto, da un lungo sonno; fin che a poco per volta, si scosse dal suo stupore. “Griselda, soggiunse Gualtieri, per quel Dio che morí per noi, ti giuro che tu sei la moglie mia; e che io non ne ho, e non ne ho mai avuta (salvi il Signore l’anima mia, se è vero) nessun’altra.

Questa che tu hai creduto mia moglie, è la tua figliuola; questo fanciullo è il mio vero erede, l’una e l’altro sono frutto del nostro amore: io li ho fatti allevare a Bologna, nascostamente. Riprendili con te, chè non hai perduto nessun dei due.

Sappiano coloro che mi hanno accusato, che io non ho fatto questo a fine di male, o per crudeltà, ma solamente per conoscere la tua virtú: sappiano che io non ho fatto uccidere (Dio me ne liberi) i miei figliuoli, ma li ho tenuti nascosti, per poter conoscere il tuo carattere e la tua volontà.„