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228 | novella |
Il marchese con un anello che all’uopo aveva portato la sposò, e fattala montare sopra un cavallo bianco come la neve, e di bella ambiadura, subito, in mezzo alla gioia del popolo che la accompagnava e veniva ad incontrarla, la menò al suo palazzo. Cosí passarono tutto il giorno, fino alla sera, in gran festa.
Or dunque, per affrettare la novella alla sua fine, tanto arrise il cielo alla nuova marchesa, che non pareva possibile che fosse nata e cresciuta fra mezzo a contadini, in una capanna o in una stalla di buoi; ma sembrava educata alla corte di un imperatore.
E a tutti era divenuta cosí cara, tutti avevano per lei una venerazione cosí grande, che quelli stessi del villaggio ov’essa era nata, i quali l’avevano veduta crescere d’anno in anno fino da bambina, non credevano piú agli occhi propri, e avrebbero giurato che non era la figlia di Giannucole, tanto la trovavano diversa da quella di prima.
Per quanto fosse stata sempre virtuosa, acquistò subito un fare cosí squisito, dimo-