Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/263

190 novella del giureconsulto.

che il re aveva mandato quella maledetta lettera, si misero a piangere: Costanza con la faccia pallida come quella di un morto, il quarto giorno si avviò verso il bastimento. E nonostante il suo dolore sopportò di buon animo il volere di Cristo, e inginocchiatasi sulla spiaggia. disse: “Signore, sia sempre ben venuto ciò che tu mi mandi.

Colui che mi salvò dalla falsa accusa mentre ero qui fra voi in questa terra, mi può proteggere dal male e dalla vergogna in mezzo al mare salato, sebbene a me non sia dato ora di vedere come potrà salvarmi. Ma Egli è ancora potente come è stato sempre, ed io ho fede in Lui e nella sua cara Madre. Egli è la mia vela e il mio timone.„

Il bambino le piangeva fra le braccia; allora lei inginocchiatasi, amorosamente gli disse: “Taci, figliolino mio, io non ti farò alcun male.„ Indi si levò di testa il fazzoletto, e con quello gli coprì il viso, e cominciò a cullarlo tra le braccia, in fretta, levando gli occhi al cielo.

Poi disse: “Madre, vergine santa Maria, per colpa purtroppo della donna, il genere