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188 | novella del giureconsulto. |
tu tradirai ogni segreto. La mente è svanita, tu balbetti come una gazza, il tuo viso ha cambiato colore. Quando c’è l’ubriachezza, non ci sono piú segreti davvero.
O Donegilda, l’inglese nel quale io parlo non può descrivere la tua cattiveria e la tua tirannia: e perciò ti abbandono al tuo demonio, il quale penserà lui a far conoscere il tuo infame tradimento. E tu sei un essere umano? No, affé di Dio, io mento: tu sei uno spirito diabolico, io oso dire che sebbene tu cammini in questo mondo, l’anima tua è giù nell’inferno.
Il messaggio, dunque, si congeda dal re, e si ferma, anche al ritorno, alla corte della madre di lui, la quale ne fu molto contenta, e cercava soddisfarlo in tutto quel che poteva. Egli bevve, e si rimpinzò bene la pancia, e quindi cominciò a dormire e a russare, da pari suo, tutta la notte, fino a che si levò il sole.
Anche questa volta gli fu rubata la lettera del re, che fu sostituita da una contraffatta, nella quale il re domandava al Castellano, sotto la pena di impiccarlo per