Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
184 | novella del giureconsulto. |
Il cavaliere spergiuro giudicato lí per lí da Alla, fu ucciso per la sua indegna falsità. Costanza, tuttavia, sentí molta compassione della sua morte. Dopo questo miracolo Gesú, colla sua bontà, fece sí che il re Alla sposasse solennemente questa santa donna, cosí buona e bella, la quale per opera di Cristo divenne una regina.
Chi non gioí di questo avventurato matrimonio? Donegilda la madre del re, lei sola che era trista e malvagia. Il pensiero di quanto era avvenuto, spezzò il cuore maledetto di quella cattiva donna, la quale non voleva che il figlio, a suo dispetto, avesse preso per moglie una straniera che nessuno conosceva.
Ed ora, siccome non mi piace farla tanto lunga, vi risparmio la descrizione delle feste. Perchè dovrei stare a raccontarvi lo splendore con cui furono celebrate le nozze, e dirvi, per esempio, chi giunse primo nelle corse che ebbero luogo, e magari chi suonava la tromba e chi il corno? Tanto, si sa, le novelle finiscono sempre ad un modo: tutti mangiarono e bevvero allegramente, balla-