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182 | novella del giureconsulto. |
“O Dio immortale che salvasti Susanna dalla calunnia, o pietosissima vergine Maria, figlia di S. Anna, tu il cui figlio è salutato dall’Osanna degli angeli: se io sono innocente soccorretemi, o io morrò.„
Avete mai veduto, in mezzo ad una folla di gente, un uomo condotto al supplizio, senza speranza di grazia? È cosí pallido, che chiunque, appena lo vede, capisce anche fra mille persone, che quello è il condannato a morte. Tale era appunto l’aspetto di Costanza, mentre smarrita si guardava attorno.
O regine che vivete beatamente nella vostra reggia, o duchesse e voi altre tutte, nobili dame, abbiate pietà della sventurata Costanza: la figlia di un imperatore si trova in tal modo abbandonata, senza che ci sia un’anima pietosa, alla quale possa chiedere aiuto. Ahi, tu figlia di sangue reale, in mezzo a tanto spavento e a tanto pericolo, non hai vicino un solo amico!
Il re Alla sentiva tanta compassione (giacché un cuore gentile è sempre pietoso), che piangeva dirottamente. “Or via, disse ad un tratto, andate in cerca di una bibbia, e se