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176 | novella del giureconsulto. |
versando il nostro vasto mare, finchè, finalmente, l’onda la gettò sotto un castello, del quale ora non ricordo il nome, nel lontano regno di Northumberland. E il bastimento si incagliò così fortemente nella rena, che non si mosse di lí per tutto il tempo di una marea: era volere di Cristo che Costanza restasse ferma in quel luogo.
Il Castellano scese giú a vedere questo avanzo di naufragio, e girato tutto il bastimento trovò la povera donna sfinita dal dolore, e vide anche il tesoro che essa portava con sè sulla nave. Allora Costanza, nella sua lingua, domandò per misericordia che le si togliesse la vita, per liberarsi dal dolore in mezzo al quale si trovava.
Essa parlava un latino alquanto corrotto, tuttavia riuscí a farsi capire. Il guardiano, quando fu stanco di cercare per tutta la nave, portò con sé a terra questa povera donna. La quale cadde in ginocchio, e ringraziò il messaggio di Dio. Ma non volle dire a nessuno chi era, né colle buone né colle cattive, a costo di morire.
Diceva che il mare l’aveva tanto stor-