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novella del giureconsulto. 173

misero sulla nave delle vesti, quindi spiegarono le vele e la nave fu spinta nell’alto. Povera, buona Costanza, giovane e onesta figlia dell’Imperatore. Colui che ha in mano la fortuna e il destino di tutti sia ora il tuo timone.

Prima che la nave si allontanasse dalla riva essa benedí tutti, poi rivolgendosi alla croce di Cristo disse: “O croce benedetta, pura fonte di felicità, bagnata del sangue del pietoso agnello che purificò il mondo delle sue antiche colpe, il giorno in cui io dovrò morire affogata in fondo al mare, salvami dalle unghie del diavolo.

Albero glorioso, scudo dei fedeli, che solo fosti degno di portare il re del cielo sanguinante di ferite, il candido agnello trafitto a colpi di lancia; tu che metti in fuga il diavolo e lo allontani da tutti coloro che sono protetti amorosamente dai tuoi rami, salvami e dammi la forza di redimermi.„

Passarono i giorni, passarono gli anni, e la povera Costanza spinta con la nave pel mare di Grecia arrivò, finalmente, per caso, allo stretto del Marocco; ma prima che le