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170 | novella del giureconsulto. |
dalla mano del prete, pentita di essere rimasta tanto tempo pagana.
E lo scongiurò di concederle l’onore di festeggiare il popolo cristiano al suo arrivo nella Siria dicendo: “Io farò tutto quello che potrò per fargli onore„. E il Sultano rispose: “Farò tutto ciò che vorrete, madre mia„. E in ginocchio la ringraziava della sua domanda, e non sapeva piú che cosa dire dalla contentezza. La Sultana allora lasciato suo figlio se ne ritornò a casa.
Intanto i cristiani toccarono terra, е giunsero in Siria accompagnati da un grande seguito. Allora il Sultano mandò un messo a sua madre e attorno per tutto il regno, annunziando che sua moglie era finalmente arrivata, e pregando tutti di volere andare incontro alla regina, per tenere alto il decoro del regno.
La folla dei Sirii e dei Romani era immensa, e tutti erano splendidamente vestiti. La madre del Sultano, riccamente abbigliata, con molta festa ricevè la sposa, e con tutta la gioia con cui una mamma accoglierebbe la propria figliuola. Quindi il corteo, mon-