Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
novella del giureconsulto. | 169 |
gnerà, quand’anche portasse con sé una fontana„.
O Sultana iniqua, nuova Semiramide, serpente dall’aspetto di donna, donna simile al serpente che sta giú nel profondo dell’inferno, femmina ingannatrice, in te, nido d’ogni vizio, si accoglie tutto ciò che corrompe la virtú e l’innocenza per mezzo della malizia.
E tu, o Satana maledetto, dal giorno che fosti cacciato dal nostro regno, ben ritrovasti subito la via di tornare fra noi per mezzo della donna. Tu facesti sí che Eva ci trascinasse nella schiavitú, e tu ora sconcludi questo matrimonio cristiano. Quando non vuoi comparire, ahimé, tu ti servi, pei tuoi malvagi fini, della donna.
La Sultana che io rimprovero e maltratto in questo modo, lasciò maturare a poco per volta il suo disegno preparandogli la strada; e senza farla tanto lunga ecco che cosa fece. Un giorno, montata a cavallo, se ne andò dal Sultano, e gli disse che aveva deciso di rinnegare la fede maomettana, e voleva ricevere il battesimo