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novella del giureconsulto. 165

tro: ma so che in generale riescono sempre buoni mariti coloro che hanno conosciuto per tempo la loro moglie.

“O babbo, diceva lei al momento di partire, la tua sventurata Costanza, la tua giovine figliuola, che con tanto amore hai visto crescere; o mamma mia, che dopo Cristo, il quale sta su nel cielo, sei la cosa a me piú cara nel mondo, Costanza, la figliuola vostra, si raccomanda a voi. Pensate che essa deve andare in Siria e forse non vi rivedrà piú.

Ahimé, io devo andare in quel barbaro paese, perché voi lo volete. Cristo che morí per la nostra redenzione mi conceda almeno la forza di poter fare la sua volontà. Io, disgraziata donna, non mi curo di morire: noi siamo nate per essere schiave e per fare penitenza sotto il dominio dell’uomo.„

Io ci scommetto, vedete, che nemmeno quando Pirro abbatté le mura di Troia e Ilio andò in fiamme, o quando cadde Tebe, e neppure a Roma in mezzo alle stragi di Annibale che vinse per tre volte i Romani,