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prologo. | 151 |
acconsentito a sottomettervi al mio giudizio: fate dunque il vostro dovere, e mantenete la vostra promessa„.
“Oste, egli rispose, de par dieu jeo assente, giacché non ho intenzione di mancare alla mia parola. Ogni promessa è debito, e vi ripeto che io farò volentierissimo l’obbligo mio. Gli stessi libri nostri dicono che la legge è uguale per tutti: ma tuttavia io non posso dirvi una novella discreta, che non sia stata già raccontata da Chaucer (sebbene l’arte del verso e della rima non sia il suo forte), in quell’antico idioma inglese nel quale, come tutti sanno, egli ebbe a scriverle. Poichè se non l’avrà raccontata in un libro, amico mio, sta pur sicuro che l’avrà raccontata in un altro. Sono piú gli amanti di cui ha scritto la storia lui, o in un libro o nell’altro, che quelli semplicemente nominati da Ovidio nelle sue antichissime epistole. Che cosa vi debbo dunque raccontare, se le novelle che io so, sono già state raccontate da Chaucer! Nella sua gioventú egli scrisse la novella di Ceyx e Alcyon, e quindi ha fatto la storia di tutte le donne