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126 | novella del cavaliere. |
tebano Arcita avrà Emilia, poiché egli ha avuto la fortuna di conquistare, con le armi, la sua bellezza“.
A queste parole si levò tra la folla un grido di gioia cosí potente, che per un momento parve che il gran teatro franasse. Intanto, che diceva su in cielo la bella Venere? Che cosa faceva la regina dell’amore? Si disfaceva in lacrime perché il suo volere non era stato compiuto, e diceva: “Io mi vergogno, in verità, di quanto è accaduto„.
Allora Saturno, per consolarla, le rispose: “Figlia mia, non ti disperare. Marte, è vero, ha ottenuto ciò che voleva: il suo cavaliere ha conquistato il premio, ma tu per mezzo mio sarai presto consolata„.
I trombettieri davano nelle trombe, e gli araldi gridavano a squarcia gola, pieni di gioia per la fortuna toccata al signor loro Arcita. Ma abbiate la bontà di fare un po’ di silenzio, e state a sentire che razza di miracolo avvenne lí per lí.
Il fiero Arcita si tolse l’elmo ed a cavallo attraversò tutta la pianura per mo-