Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/16


prefazione. vii

tina egli sellerà il suo cavallo, e partirà con loro. — E poiché la strada che conduce a Canterbury è lunga e noiosa, propone che ognuno, mentre la brigata cavalca tranquillamente, racconti per turno due novelle, e lo stesso si faccia al ritorno.

I pellegrini capitati al Tabarro erano in tutto trentadue1, cosicché le Novelle di Canterbury avrebbero dovuto essere, almeno, cento ventotto. Ma il Chaucer, purtroppo, non finí l’opera che aveva concepito con sí largo disegno, ed a noi non restano che venticinque novelle, compresa “The Cokes Tale of Gamelyn„ che da molti è ritenuta apocrifa, due delle quali sono in prosa2.

  1. Compreso, s’intende, anche l’oste, al quale nessuno avrebbe vietato di raccontare una novella, per quanto non fosse obbligato. Intorno al numero preciso dei pellegrini nominati da Chaucer, non si trovano tutti d’accordo. E c’è, in verità, un po’ di confusione: poiché il poeta (Cf. Prologo, pag. 4) dice che erano ventinove (non si sa se comprendendovi se stesso), e poi ne nomina trentuno, compreso lui stesso e non contando l’oste.
  2. La “Novella di Melibeo„ raccontata dal Chaucer stesso, e la “Novella del Parroco„ che è l’ultima delle novelle rimaste. Delle ventiquattro auten-