Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/128


novella del cavaliere. 55

donne di Atene mentre bruciavano i cadaveri, le cerimonie con cui Teseo, l’illustre conquistatore, prese congedo da loro: ed io ci rinunzio perchè non ho intenzione di andare tanto per le lunghe.

Teseo dunque, questo nobile duca, ucciso Creonte ed espugnata la città di Tebe, non abbandonò mai il campo di battaglia, restandovi perfino a dormire la notte, oramai padrone di fare là il comodo suo. Intanto i soldati dopo la vittoria si abbandonarono al saccheggio, frugando nel mucchio dei cadaveri per spogliarli delle vesti e delle armi. Ora accadde che costoro, in mezzo alla catasta dei morti, trovarono due giovani cavalieri, feriti gravemente in varie parti del corpo, i quali giacevano per terra, l’uno accanto all’altro, vestiti di bellissime e ricche armi. L’uno aveva nome Arcita, l’altro si chiamava Palemone, ed erano tutti e due fra la vita e la morte. Gli araldi, dalla cotta d’armi e dagli abiti che avevano indosso, si accorsero subito che i due giovani appartenevano alla famiglia del re di Tebe, e li riconobbero, precisamente, per