Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/127

54 novella del cavaliere.

chè lo aspettassero là; quindi senza che io ve la faccia tanto lunga, montò a cavallo, e via per la sua strada.

Nella grande bandiera bianca la figura rubiconda di Marte, con la lancia e lo scudo, risplende cosí fulgida, che al suo passare tutti i campi scintillano. Vicino alla bandiera segue la insegna di Teseo, tutta d’oro, nella quale è raffigurato il Minotauro da lui ucciso in Creta. Cosí, dunque, cavalcava il duca conquistatore, accompagnato dal fiore dei cavalieri ateniesi; giunto finalmente a Tebe, scese con garbo da cavallo, e si fermò in un campo ove stabilì di dare battaglia. E per farla corta, venuto alle mani col re di Tebe lo uccise, da prode e leale cavaliere in aperta battaglia, e mise in fuga tutte le sue genti. Quindi prese d’assalto la città, abbattendone le mura, spezzando in ogni luogo sbarre e travi, e restituí alle signore ateniesi i corpi dei loro morti mariti, affinchè facessero loro le debite esequie, secondo il costume d’allora.

Troppo tempo ci vorrebbe per descrivere i pianti e i lamenti che levarono le