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novella del cavaliere. | 51 |
dido seguito, volgendo per caso gli occhi da una parte della strada, vide una lunga fila di signore abbrunate, che stavano in ginocchio a due a due, lungo la strada, piangendo e gridando cosí disperatamente, che mai persona viva aveva sentito tali lamenti. Né si chetarono, finché non ebbero fermato il cavallo di Teseo, prendendolo per la briglia.
“Chi siete, disse loro Teseo, voi che col pianto turbate in questo modo, il mio trionfo? Piangete forse, e vi lamentate così, per invidia della mia gloria? Chi vi ha maltrattato, chi vi ha offeso? Ditemelo, ch’io possa, se è possibile, rimediarvi. Come mai siete tutte vestite di nero?„
Allora la piú vecchia fuori di sé dal dolore, e col pallore della morte in viso, che faceva pietà a guardarla e a sentirla, rispose:
“Signore, fortunato vincitore, e glorioso conquistatore, non è davvero la vostra gloria o la fama vostra che ci affligge: abbiate compassione di noi, e prestateci il vostro soccorso, ve ne scongiuriamo. Movetevi