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          Ciò nostri danni ci ritorni à mente;
               E de l’alma gentil ne cor devoti
               12Non sian giamai le rimembranze spente;
          Dafni solleva su per l’aria, e scoti
               Il caro cembanel ben conosciuto
               15Quando con dita musiche il percoti;
          E tu buon Melibeo non esser muto;
               Con dotta mano ora riapri, or chiudi
               18I varii fori del tuo nobil fiuto;
          La gloria singolar de vostri studi
               Amorosi pastor non venga meno
               21Del nostro caro Tirsi à le virtudi;
Daf. Morte crudel non spense il tuo veneno
               Tirsi, che col bel canto à tutte l’hore
               24Spegneva l’ira de le tigri in seno?
Mel. Tirsi che col bel canto hebbe valore
               Frenare i fiumi in corso, invida morte
               27Non poteo raffrenare il tuo furore?
Daf. Non ti dolse di lui, di cui la sorte
               Ogni più dura rupe, ogni montagna
               30A grande onta di te piagne si forte?
Mel. Odi crudel, come per lui si lagna
               Come incolpando te traggono guai
               33Ogni fiume, ogni bosco, ogni campagna;
Daf. Hor se’l pregio de l’Arno amasti mai,
               E se pregi virtute, o peregrino
               36Un si caro sepolcro honorerai.
Mel. Spargi croco, viola, e gelsomino,
               Che non vedrai pastor tanto gentile
               39Ne da lontano mai, ne da vicino.