Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
58 | Chi l’ha detto? | [222-225] |
E delle opere dei tristi, è sempre infallibile il giudizio di Seneca:
222. ....Cui prodest scelus,
Is fecit.1
Chiuderò citando questi notissimi versi di un autore celebre, che bene esprimono il misto di sentimenti che desta un uomo in cui alberghino grandi virtù unite a grandi colpe. I versi sono del nostro Manzoni:
223. Segno d’immensa invidia
E di pietà profonda,
D’inestinguibil odio,
E d’indomato amor.
§ 13.
Casa e servi
In questo paragrafo assai parco è il mio contributo; e dopo aver salutato la casa con le parole della romanza di Faust:
224. Salve, o casta e pia dimora.
nel melodramma omonimo, parole di J. Barbier e M. Carré, musica di Gounod (atto III, sc. 4; il libretto originariamente è francese: lo tradusse in italiano Achille de Lauzières), non so ricordare che il classico distico:
225. Parva, sed apta mihi, sed nulli obnoxia, sed non
Sordida: parta meo sed tamen aere domus.2