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790 Chi l’ha detto? [2206]


narie d’esami disposte in 100 strofe facili e amene per cura di cocò (il Pappagallo). Precedute da una lettera del Prof. Carlo Emery all’autore. (Bologna, Nicola Zanichelli, 1905).

Un altro bell’originale napoletano fu il Presidente Fenicia ossia Salvatore Fenicia, presidente della Commissione degli scavi di Ruvo, nato a Ruvo nel 1793. Quest’altra famosissima bestia aveva la manìa della letteratura: un catalogo delle opere da lui scritte, compilato nel 1856 — e il Fenicia continuò a scrivere ed a stampare almeno fino al 1861 — ne riferisce 72 fra edite e inedite, di cui qualcuna in 12 volumi di complessive pagine 4000! Lo stile e la lingua di queste strampalatissime scritture sono qualcosa d’incredibile, ma lo spazio non mi consente di dilungarmi a trascriverne degli interminabili periodi. Ricorderò soltanto ch’egli scrisse anche dei versi e che a lui si attribuiscono i seguenti, famosi, che apparterrebbero a una sua tragedia:

2206.                       — Signor, che t’ange?
— Di visceri un dolor....
— Conosci tu quell’istrumento arcano,
Che filtra l’acqua come fil di seta?
— Ebben, l’arreca....

Ma son troppo spiritosi per esser suoi; ed infatti pare che li abbia scritti Emanuele Bidera. Non manca, per altro, nelle opere del Fenicia qualcosa di simile. Apro infatti la tragedia Il Giacomo secondo, alla prima scena del primo atto. Giacomo, che è quasi moribondo, dice al duca di Berwick di voler ricevere i sacramenti, ed il Berwick con la massima serietà gli risponde:

          Sire, non t’allarmar.... forsi (sic) del tempo
               Turbato alquanto, o d’indigesto cibo
               Fenomeni son questi.... il dottor jeri
               M’assicurò che non è grave il male....

(Opere, vol. III, Trani, Frat. Cannone, 1839, pag. 209)

Chi fosse vago di maggiori notizie su queste due singolari macchiette, veda l’articolo: Curiosità Napoletane, VI. Ferdinando Incarriga ― Il presidente Fenicia, firmato F. N. (cioè Fausto Nicolini), nella Napoli Nobilissima, vol. XV, 1906, pag. 123-126.