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780 Chi l’ha detto? [2193]

Messieurs, vous plaît-il d’ouïr
     L’air du fameux La Palisse?
Il pourra vous réjouir,
     Pourvu qu’il vous divertisse.

La Palisse eut peu de bien
     Pour soutenir sa naissance,
Mais il ne manqua de rien
     Dès qu’il fut dans l’abondance.

Il fut, par un triste sort,
     Blessé d’une main cruelle;
On croit, puisqu’il en est mort,
     Que la plaie était mortelle.

Regretté de ses soldats
     Il mourut digne d’envie,
Et le jour de son trépas
     Fut le dernier de sa vie.


Non ha alcun serio fondamento la ipotesi più volte fatta anche in Francia e riesumata dal prof. Giacomo Lo Forte nel suo volume Ad hoc (4ª ediz.), n. 1923 e anche in articoli di giornale (p. es. nel Giornale di Sicilia del 6 ottobre 1919, in un articolo firmato con lo pseudonimo il Lepisma) che il Monnoye scrivesse questa poesia burlesca, non per il famoso capitano La Palisse ma per un imaginario La Galisse e che lo scambio dei nomi avvenisse in qualcuna delle edizioni contraffatte del poeta. È vero proprio il contrario. Vi sono infatti delle stampe che hanno La Galisse in luogo di La Palisse e una di queste è l’edizione di La Haye 1716, curata dal Sallengre che vi premise un elogio dell’autore, dove, a quanto asserisce il sig. Lo Forte, che io non ho potuto consultare tale edizione, il Sallengre direbbe che questo burlesco signor de La Galisse è una figura imaginata dall’autore. Ma l’autore stesso sconfessava tale edizione nel Journal des Savants, fasc. del 7 dicembre 1716, a pag. 640, dicendo che essa è stata fatta a sua insaputa e contiene molte poesie non sue e «celles dont il est véritablement Auteur sont la plupart corrompues, entièrement déplacées, en un mot très différentes de l’état ou elles paroitroient, s’il avait dessein de les ramasser en un corps pour les mettre au jour». Ciò egli non fece impeditone dalla morte: ma la edizione autentica delle sue opere (Œuvres choisies) comparve postuma assai più tardi, nel 1770, in due volumi in-4º a