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[2193] | Sfarfalloni | 779 |
§ 85.
Sfarfalloni
Chiudo questo modesto repertorio di frasi storiche e letterarie popolari fra noi con un mazzetto di citazioni che non hanno altro merito se non quello della scempiaggine loro, veri sfarfalloni o grullerie passate alla posterità come tali.
Appartengono quelle che ho raccolto, per la maggior parte al teatro, tranne alcune che ad eccezione di un paio sono di origine poetica: do queste per prime e comincio con le famose:
2193. Vérités de M. de la Palisse.1
Giacomo Chabannes, signore de la Palice o Palisse (La Palisse è castello del dipart. dell’Allier, fin dal secolo XIV dei conti Chabannes) fu un prode capitano francese che morì combattendo valorosamente alla battaglia di Pavia (1525). Pare che i suoi soldati stessi, dopo la sua morte, componessero per celebrarne le gesta una ingenua canzone, di cui la tradizione ci ha serbato un solo couplet, ed è questo, se pure è autentico:
Monsieur d’La Palice est mort,
Mort devant Pavie:
Un quart d’heure devant sa mort,
Il était encore en vie.
Gli ultimi due versi volevano dire certamente, nell’intenzione del rozzo rapsoda, che il valoroso capitano aveva combattuto strenuamente fino a pochi minuti prima della sua improvvisa e inattesa morte: ma la forma della frase era abbastanza comica, e potè suggerire ad un letterato, poeta e critico del seicento, Bernard de la Monnoye di comporre un’intiera canzone, che è forse la più nota delle sue produzioni, e in cui ogni couplet contiene l’affermazione di una verità lapalissienne, ossia sul genere di quella che trasparirebbe dalla canzone antica. La Monnoye non ne compose che dodici strofette, ma ogni generazione ce ne ha aggiunte delle altre, in modo da quadruplicare la mole della canzone originale. Eccone alcune delle più bizzarre:
- ↑ 2193. Le verità del Signor de la Palisse.