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770 Chi l’ha detto? [2166-2169]


Canzone di Cenerentola nell’omonimo melodramma giocoso, scritto da Jac. Ferretti e musicato da Rossini (a. I, sc. 1); le sorelle le impongono silenzio coi versi ugualmente popolari:

2166.   Cenerentola, finiscila
     Con la solita canzone.

E nella scena seguente:

2167.   Resta l’asino di poi?
     Ma quell’asino son io;
     Chi vi guarda vede chiaro
     Che il somaro è il genitor.

Così spiega il suo sogno Don Magnifico. La Cenerentola è forse il capolavoro di Jacopo Ferretti romano, n. nel 1784, m. nel 1852, autore di una quantità straordinaria di prose e poesie d’ogni genere e di più di centottanta melodrammi scritti per il Rossini, il Donizetti, il Coppola, i fratelli Ricci, il Mayr, ed altri maestri. Massimo D’Azeglio lo mette fra gli alti e belli ingegni di quella società sveglia, piena di vita e di movimento che fioriva a Roma nel 1814.

2168.   Eran due ed or son tre.

ovvero Gli Esposti, è il titolo di un’opera comica musicata da L. Ricci su libretto del medesimo Ferretti.

2169.   Udite, udite, o rustici:
     Attenti, non fiatate.
     Io già suppongo e immagino,
     Che al par di me sappiate
     Ch’io sono quel gran medico,
     Dottore enciclopedico,
     Chiamato Dulcamara,
     La cui virtù preclara,
     E i portenti infiniti
     Son noti in tutto il mondo.... e in altri siti.