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[2069-2072] Apostrofi, invocazioni, imprecazioni 739


2069.   Crucifige, crucifige eum.1

(Evang. di S. Luca, cap. XXIII, v. 21;-
Evang. di S. Giovanni, cap. XIX, v. 6).

2070.   Sit anathema.2

Nella Prima lettera di S. Paolo ai Corinzi (cap. XVI, v. 22) si legge: «Si quis non amat Dominum nostrum Jesum Christum, sit anathema, Maran-Atha,» le quali ultime parole, secondo la più comune opinione, sono siriache, e significano: Il Signore viene, cioè a punire l’ostinazione degli increduli. Ma la parola anathema nel suo antico significato presso i Greci (ἀνάθημα) voleva dire un’offerta votiva, qualcosa votata o messa da parte per gli dei: e nella sua applicazione specifica nel Nuovo Testamento, significa, messa da parte per lo Spirito Maligno cioè maledetta, scomunicata: tale peculiare significato nell’uso ecclesiastico sembra abbia avuto origine in Palestina già nei tempi precristiani. La questione è, largamente trattata nella Jewish Encyclopaedia, vol. I (1901). Pag 559 e segg. Quanto alla formula Anathema sit, essa è rimasta celebre per i Canoni del Concilio di Trento (1545-1563) redatti tutti nella forma del già citato versetto biblico, per es.: «Si quis dixerit, non licere sacerdoti celebranti se ipsum communicare: anathema sit

2071.   Saule, Saule, qui me persequeris?3

(Atti degli Apost., cap. IX, v. 4).

Sono le parole del Signore a Saulo, persecutore dei Cristiani, che miracolosamente convertito, col nome di Paolo divenne uno dei più ferventi apostoli della nuova fede; e poichè ciò accadde a Saulo, cum appropinquaret Damasco, è rimasto pure proverbiale di dire di alcuno il quale si è convertito improvvisamente, che ha trovato o che ha battuto la via di Damasco.

Una sola frase mi accade di trovare greci:

2072.   Θάλαττα, θάλαττα!4

  1. 2069.   Crocifiggilo, crocifiggilo.
  2. 2070.   Sia scomunicato.
  3. 2071.   Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti?
  4. 2072.   O mare, mare!