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[167-171] | Beneficenza, doni, aiuto | 45 |
167. Regia, crede mihi, res est subcurrere lapsis.1
tuttavia aiutare il prossimo è per qualunque persona un precetto di cristiaua carità, un dovere di umanità:
168. Qui donne aux pauvres, prête à Dieu.2
epigrafe che Victor Hugo pone in testa alla poesia Pour les pauvres, nel volume Feuilles d’automne; e in cui egli non fece che condensare il testo biblico (Proverbi, XIX, 17): Foeneratur Domino qui miseretur pauperis.
E talora il beneficare altrui è anche un provvedere ai propri interessi, per l’antica massima:
169. Serva me, servabo te.3
nè si ha da trascurare l’amicizia e l’aiuto anche del debole; come il leone della favola esopiana che dovè la propria vita al memore animo del topolino:
170. On a souvent besoin d’un plus petit que soi.4
tanto più che, come dice il poeta medesimo, anche i piccoli possono diventar grandi:
171. Petit poisson deviendra grand.
Pourvu que Dieu lui prête vie.5
Ma si deve far conto dell’aiuto anche di un piccolo, vi sono certi aiuti e certi aiutatori dei quali è più prudente di fare a meno: