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698 | Chi l’ha detto | [1908] |
piacevano di dire che con la loro partecipazione alla guerra accanto alla Francia pagavano il debito di riconoscenza contratto in quell’occasione verso la patria di Lafayette?
La formula della pace
1908. Senza annessioni né indennità.
e quella dell’autodecisione dei popoli ci vengono ambedue dalla Russia bolscevica: ma fu Lenin (Nicola Ulianoff detto Lenin) che ve le portò dalla Svizzera nell’aprile 1917. Però non erano creazione di lui, egli le aveva tolte di peso dal primo Manifesto di Zimmerwald del settembre 1915 che porta le firme di numerosi internazionalisti, fra le quali anche quella di Lenin. Il Manifesto di cui non ho potuto avere il testo originale ma soltanto una traduzione, diceva: «Nostro dovere è di lottare per la pace - per una pace senza annessioni nè indennità di guerra. Una tale pace è soltanto possibile se ogni proposito di violare i diritti e la libertà delle nazioni sia condannato. Non ci deve essere nessuna incorporazione violenta nè di tutti nè di parte dei paesi occupati. Nessuna annessione nè aperta nè mascherata e di conseguenza nessuna unione economica forzata.... Il diritto delle nazioni di disporre di sè medesime deve essere il principio fondamentale immutevole delle relazioni internazionali».
Del resto già il 28 marzo 1917 a Pietrogrado il Consiglio dei deputati operai e soldati, anche prima del ritorno di Lenin, aveva votato per la prima volta in Russia la formula Nè annessioni nè indennità. Lenin poi riuscì a persuadere Miliukoff, ministro degli Esteri nel primo ministero provvisorio della Russia rivoluzionaria, ad accettare (benchè con molte riserve) la formula la quale divenne poi il punto principale del programma disfattista dei massimalisti russi. Il 23 giugno dello stesso anno i socialisti del Kaiser aderirono a Stoccolma alla formula di Lenin, il deputato Erzberger la fece approvare dal Reichstag il 19 luglio 1917 e il 9 ottobre il cancelliere dell’Impero tedesco, dott. Michaelis, vi aderiva esplicitamente (Chéradame, Les bénéfices de guerre de l’Allemagne et la formule boche «Ni annexions ni indemnités», Paris, 1917). Ancora il 26 ottobre (v. st.) del 1917, alla seconda seduta del Congresso Conila Soviet, Lenin leggeva un lungo «Proclama ai popoli e ai governi di tutti i paesi belligeranti» che cominciava in questi