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[1906-1907] | Le frasi storiche della Grande Guerra | 697 |
L’America mi dà i famosi
1906. Quattordici punti.
Essi sono, come tutti sanno, i principii essenziali del programma di pace come venne esposto da Tomaso Woodrow Wilson. 28° presidente degli Stati Uniti di America, nel discorso da lui letto al Congresso di Washington l’8 gennaio 1918. È noto che uno di questi punti, il 9°, si riferisce all’Italia: «A readjustment of the frontiers of Italy should be effected along clearly recognizable lines of nationality». cioè, «La sistemazione delle frontiere dell’Italia sarà fatta secondo le linee di nazionalità chiaramente riconoscibili»; - frase ambigua ed antigiuridica sulla quale basò il Presidente le sue irriducibili ostilità alle rivendicazioni italiane: però il pensiero primitivo del Wilson sulle aspirazioni nazionali dell’Italia e sulla interpretazione di questo punto nono, è illustrato nell’interessante volume di Justus, V. Macchi di Cellere all’ambasciata di Washington. Firenze, Bemporad, s. a. (1920). pag. 170 e segg. Ai quattordici punti il Presidente stesso aggiunse poi altri 4 punti in un successivo discorso, tenuto pure dinanzi al Congresso l’11 febbraio 1918. Racconta il colonnello Repington, critico militare del Times, in un suo arguto e interessante diario, che Clemenceau ebbe una volta una spiritosa boutade per Wilson: «Mi dà ai nervi cui suoi 14 punti, quando lo stesso buon Dio si è contentato di dieci!»
1907. Lafayette, nous voici!
parole che si attribuiscono al generale John J. Pershing, comandante dell’esercito degli Stati Uniti in Europa, il quale le avrebbe dette al suo arrivo in Francia con i primi scaglioni di truppe americane, visitando la tomba di Lafayette al cimitero di Piepus a Parigi: ma il Collier’s Weekly, a quanto riferiva il Cri de Paris del 26 gennaio 1919, le rivendicò al colonnello Stanton. È necessario di ricordare che il march. di Lafayette recatosi nel 1779 con una nave armata in America, vi combattè gloriosamente per la indipendenza americana? e che gli yankees si com-