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[1901-1902] Le frasi storiche della Grande Guerra 693


cessore, ultimo degli Absburgo sul trono imperiale, Francesco Giuseppe.

L’altro canto è la poesia Feldmarschall Radetzky, di Franz Grillparzer, del giugno 1848, pubblicata da prima nella Constitut. Donauzeitung di Vienna, il cui primo verso:

1901.   In deinem Lager ist Oesterreich.1

è divenuto famoso specialmente in questi ultimi tempi. Era il canto di fede del militarismo austriaco, e il primo verso era ripetuto a significare che la forza dell’Austria stava nel suo esercito, e che crollato questo, crollava l’Austria, ciò che i fatti confermarono a Vittorio Veneto.

Oltre questi storici canti della patria, la Germania in armi fu letteralmente ubriacata di poesie e di canzoni bellicose. Sulla enorme produzione di poesia di guerra trovo in una storia tedesca della guerra delle affermazioni incredibili, cioè che nel primo mese delle ostilità si pubblicassero in media 50.000 poesie nuove al giorno! («Man hat ausgerechnet, dass bereits im ersten Kriegsmonat täglich etwa 50.000 Gedichte erschienen sind»; v. Kralik, Geschichte des Weltkrieges. I. Halbband, Wien 1915, S. 187). Speriamo che si tratti di un errore di stampa e che ci siano se non due, almeno uno zero di più! Moltissime di queste poesie appartenevano a una speciale categoria, peculiare ai Tedeschi (e ciò non li onora) e che ha avuto anche un titolo speciale, i «canti dell’odio» (Hassgesänge) e la nazione più spesso presa di mira era, come si capisce, l’inglese. Esiste anche un’antologia di canti dell’odio contro l’Inghilterra che contiene 117 poesie (!) ed ha il titolo: Wehe dir England! Ne conosco la 3a edizione, stampata a Lipsia nel 1915. Una di queste poesie è quella del Rössner che ha per titolo e per ritornello, il

1902.   Gott strafe England!2

Ne ho sott’occhio una edizione in cartolina illustrata in cui le tre strofa tono incorniciate da un bel fregio allegorico: la Germa-

  1. 1901.   Nel tuo campo sta l’Austria.
  2. 1902.   Dio punisca l’Inghilterra.