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[1895] | Le frasi storiche della Grande Guerra | 691 |
Deutschland, Deutschland über alles
Ueber alles in der Welt,
Wenn es stets zu Schutz und Trutze
Brüderlich zusammenhält,
Von der Maas bis an die Memel,
Von der Etsch bis an den Belt,
Deutschland, Deutschland über alles,
Ueber alles in der Welt!
cioè: «A tutto la Germania sovrasta, a tutto la Germania nel mondo, purchè sempre, a difesa ed offesa, si tenga stretta fraternamente, dalla Mesa alla Memel, dall’Adige al Belt; a tutto quanto la Germania sovrasta, a tutto quanto è nel mondo». Questa è senza dubbio l’interpretazione giusta ma non bisogna dimenticare il commento che l’autore stesso ne dette in una nota lettera all’amico Adolfo Strümpell scritta il 27 agosto 1870: «L’epoca potente in cui noi viviamo, assorbe tutti gl’interessi particolari, annienta tutto ciò che si chiama amore e cordialità e non lascia sussistere che l’odio, l’odio per l’infame razza dei Francesi, per questi mostri in aspetto umano, per questi cani arrabbiati, per questa grande nation de l’infamie et de la bassesse (in francese nel testo) . Faccia Dio - e lo farà! - che noi usciamo gloriosi da questa dura lotta e che rendiamo alla umanità il beneficio di realizzare il mio Deutschland über alles che non è soltanto mio ma di noi tutti». Si veda: Paul Besson, L’auteur de “Deutschland über alles”, negli Annales de l’Université de Grenoble, to. XXIX. 1917, pag. 237-259.
Alle parole del Lied der Deutschen fu adattata la musica grave e solenne dell’inno nazionale tedesco, che come è noto è anche quella dell’inno inglese, e che fu composta da Haydn nel 1797 per il canto austriaco di Haschka: Gott erhalte Fran den Kaiser che ricorderò più avanti.
Il Lied der Deutschen non fu il solo inno patriottico che si udissi in Germania durante l’ultima guerra poichè non di rado echeggiarono altri canti, pure notissimi al popolo tedesco, e che non sarà inopportuno di qui ricordare, poichè non avemmo occasione di farlo altrove.
Tali sono la Wacht am Rhein (cioè la Sentinella del Reno) del composti verso il 1840 da Max Schneckenburger in cui risuona il ritornello: