Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
[1895] | Le frasi storiche della Grande Guerra | 689 |
documento suscitò, com’era ovvio, lunghe polemiche e dette occasione a numerose risposte collegiali di università e accademie dei paesi dell’Intesa e neutrali; conosco quella dell’Istituto e delle università di Francia, cui si associarono i professori delle università rumene di Bucarest e di Jassy; altra separata dell’università cattolica di Parigi; una con le firme di 121 professori, scienziati, letterati, artisti inglesi: una della università imperiale russa di Kasan, ecc.
1895. J’accuse!...1
fu già il titolo della famosa lettera aperta di Emilio Zola al presidente della Repubblica, Felice Faure, sull’affare Dreyfus, pubblicata dopo l’assoluzione di Esterhazy. nell’Aurore, giornale di Parigi, del 13 gennaio 1898; e allo stesso affare Dreyfus appartenevano le altre belle parole di Zola che chiudono il primo articolo scritto dall’illustre romanziere nella nobilissima campagna da lui intrapresa per la verità e per la giustizia, e pubblicato col titolo: M. Scheurer-Kestner, nel Figaro del 25 novembre 1897: La verité est en marche: rien ne peut plus l’arrêter. Le une e le altre furono richiamate in onore in altra ben più alta polemica della recente guerra. J’accuse!... fu preso come titolo del famoso libro uscito anonimo a Losanna, presso l’editore Payot, ai primi dell’aprile 1915: il libro che era una formidabile requisitoria contro il militarismo germanico, ebbe un’eco profonda e fu tradotto in tutte le lingue. Il titolo è in francese anche nell’edizione tedesca; e la reminiscenza dell’affare Dreyfus è resa più evidente dal motto in testa al primo capitolo: La verité est en marche. L’autore si celava sotto la frase Un tedesco: ma subito dopo l’armistizio si rivelò per il dott. Richard Grelling che fino al maggio 1915 viveva a Firenze e compose il libro nella sua villa di Careggi dal 15 dicembre 1914 al 15 gennaio 1915 (ved. un’intervista del dott. Cipriano Giachetti nel Nuovo Giornale di Firenze, n. 119, del 21 maggio 1920); però il governo tedesco era riuscito a conoscerne la identità anche prima e processò il Grelling in contumacia per alto tradimento già nella primavera del 1918.
- ↑ 1895. Io accuso!...
44 |