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[1873-1875] | Le frasi storiche della Grande Guerra | 671 |
della guerra, gli rispose a volta di corriere una cartolina sulla quale erano scritte soltanto queste tre parole:
1873. Long, dur, sûr.1
che volevano riassumere le sue previsioni sull’esito della guerra. Il giornalista aggiunge: «Cela vaut peut-être le Veni vidi vici de Jules César». La frase che in Francia ebbe grande successo e noi fa sorridere per gaie e maliziose reminiscenze, fu anche attribuita a Joffre, ma senza ragione. Giustamente osserva il Dauzat nel libro più volte citato (pag. 110) a proposito delle molte frasi attribuite al maresciallo: «Comme il personnifiait à lui seul, aux yeux de la foule, tout le commandement, chaque formule heureuse lui était imputée de droit». Il Dauzat crede anzi che questa frase sia addirittura invenzione del gazzettiere, certo non è di Joffre: come non è di lui, l’altra lungamente attribuitagli:
1874. Je les grignote.2
con la quale egli avrebbe sintetizzato la sua tattica dopo la battaglia dell’Yser: ma egli stesso smentì che fosse sua in una intervista concessa al Journal, che la pubblicò nel num. del 14 dicembre 1918.
1875. Au-dessus de la mêlée.3
Romain Rolland, il famoso autore di Jean-Christophe, riunì nell’ottobre 1915 in un volume gli articoli sulla guerra da lui pubblicati quasi tutti nel Journal de Genève (Rolland è francese, nato a Clamecy nella Nièvre nel 1869, ma allo scoppiar della guerra viveva a Vevey, donde passò a Ginevra), fra il settembre 1914 e l’agosto 1915, dando al libro il titolo Au-dessus de la mèlée (Paris. Ollendorff. 1915) che è il titolo stesso del principale fra questi articoli, già uscito nel Journal de Génève del 15 settembre 1914, che poi stampato a parte a cura di Amédée Dunois nel giugno 1915 potè finalmente circolare in Francia dove