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664 | Chi l’ha detto | [1869-1870] |
il popolo che non dava un grido nemmeno quando i martiri penzolavano dalle forche o i ribelli si presentavano audacemente armati alle porte della città urlando: rivoluzione! impressionavano sinistramente gli stranieri, attirando sull’Italia dispregi, che il genio e l’orgoglio di pochi grandi non bastavano a respingere. E l’Europa si ricordava che la Spagna sola era bastata contro Napoleone vincitore dell’Europa, che la Russia si era bruciata volontariamente perchè il suo invincibile invasore perisse per mancanza di ricovero, che la Grecia piccola come un villaggio e non più numerosa aveva resistito per cinque o sei anni a tutto l’impero turco: ricordava le lotte non antiche di Fiandra e la recente vittoria del Belgio, l’eroica caparbietà della Polonia, nella quale ogni insurrezione vampeggiava in guerra e ogni guerra s’insanguinava di battaglie senza paura e senza pietà; e, ascoltando i garriti d’Italia e vedendola sempre così inerte, sorrideva d’insultante compassione».
Pur troppo nemmeno mancarono, nelle varie guerre d’indipendenza, dolorosi episodi che presso giudici mal disposti parevano legittimare il dispregio e l’ingiuria che fin d’allora non mancarono. Nel triste anno 1821, quando la rivoluzione napoletana si era suicidata vergognosamente a Rieti e ad Antrodoco e quella piemontese era finita ingloriosamente dopo lo scontro di Novara dove le truppe dei generali Ferrero e San Marzano furono troppo facilmente sbaragliate e disperse dagli Austriaci, il generale austriaco conte Ferdinand von Bubna non si peritò di dire (Annuario Statistico Italiano pel 1864, Milano, 1864):
1869. Un’altra volta verrò con un esercito di donne a sedare le insurrezioni italiane.
Nei Documenti della Guerra Santa d’Italia raccolti da Gabriele Camozzi (vol. I, fase. I, Capolago, tip. Elvetica, 1849, a pag. 130) è narrato che nel colloquio avuto il 26 marzo 1849, tre giorni dopo la battaglia di Novara, da Filippo Caronti col generale Adalberto Chrzanowski, questi lo informò di aver concluso un armistizio onorevole; e dinanzi allo stupore di lui, insistè: «Oui. très honorable, avec
1870. Une armée qui ne se bat pas. 1
- ↑ 1870. Un esercito che non si batte.