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644 Chi l’ha detto? [1853]


altre notizie dà la seguente: «Frontiera Carnia. - Notte 24 al 25 conquistato con attacco baionetta passo Val Inferno, testata Val Degano». G. d’Amato illustrò la scena in una composizione artistica pubblicata dall’Illustrazione Italiana del 20 giugno 1915, pag. 497: lo stesso giornale, nel numero successivo, pubblicava a pag. 528 il ritratto del Vico. La notizia delle due onorificenze al Ciochino o Ciocchino e al Vico comparve nel Bollettino ufficiale del Ministero della Guerra, disp. 29a, del 5 giugno 1915, pag. 1033.

Altra frase la cui autenticità è indubbia, è quella del cieco Luigi Pompili. Essa è consacrata nella motivazione della medaglia d’argento, concessa di motu proprio del Re il 6 agosto 1915 (vedi disp. 51a del Bollettino ufficiale del Ministero della Guerra, del 14 agosto 1915): «Per gravissima ferita riportata in combattimento avendo perduto entrambi gli occhi, dichiarava semplicemente che non se ne doleva, perchè l’ultima cosa che i suoi occhi avevano veduto erano gli austriaci in fuga - 19 luglio 1915». Il Pompili, umile minatore, nato a Paliano nel circondario di Frosinone (Roma) nel 1891, soldato nel 94° reggimento fanteria (brigata Messina), fu ferito il 18 luglio 1915 al monte Selz; trasportato in un ospedaletto da campo presso Monfalcone, vi fu visitato il giorno dopo dal Re; e lasciamo qui la parola al Pompili stesso, che così narrava il fatto, di cui è giustamente fiero, a persona amica che lo interrogava a Paliano per mio incarico e scriveva sotto la dettatura di lui: «Fu il Re in persona che domandò al Pompili: “Di dove sei mio bravo militare? Ebbene ti duoli della tua sciagura?” -Ed il Pompili: “Io sono nativo di Paliano, e non mi dolgo della mia sciagura, Maestà, poichè

1853.   L’ultima cosa che hanno visto i miei occhi, è stata quella di vedere gli austriaci in fuga.

Solo mi duole però, di non poter raggiungere i miei valorosi compagni per ritornare a combattere”. Ciò detto, il Re lo baciò ed abbracciò commosso». Al bravo Pompili il Re concesse subito il meritato segno d’onore; ma il Pompili per altri atti di valore si era già guadagnata un’altra medaglia, di bronzo, conferitagli con decreto luogotenenziale del 16 marzo 1916, con la seguente motivazione: «Volontario per il rastrellamento delle mine poste