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[1852] Le frasi storiche della Grande Guerra 643


Tra le poche frasi eroiche che qui registrerò, va data la precedenza a una che è proprio delle prime ore delle ostilità:

1852.   I l’uma fait pulissia.1

di cui la storia fu fatta in un comunicato ufficiale del governo, diramato dalla «Stefani» il 3 giugno 1915: «S. M. il Re, che percorre continuamente il fronte nelle varie zone, ha avuto occasione di apprendere, tra i molti altri, un bell’episodio delle nostre splendide truppe alpine. Si tratta di un’azione di valore compiuta da un plotone di alpini del battaglione “Dronero” al passo di Valle Inferno alla testata di Val Degano. Condotto dal sottotenente di complemento Pietro Ciocchino da Pinerolo, il plotone si lanciò di notte di propria iniziativa alla conquista di una trincea occupata da forze austriache superiori. Ferito gravemente al braccio sinistro il sottotenente Ciocchino non desisteva dall’incuorare i propri soldati dando loro mirabile esempio di sangue freddo e di coraggio. «Prese allora il comando un caporale maggiore, che venne ucciso. Un altro caporale maggiore, Antonio Vico, prese a sua volta il comando del plotone, e, sebbene ferito al braccio destro, lo guidò animosamente all’assalto. Penetrati con impeto nella trincea i bravi alpini uccisero venticinque austriaci ed altri ne fecero prigionieri. Pochi riuscirono a fuggire. «Il caporale maggiore Vico riassunse poi con questa frase in dialetto piemontese la brillante azione compiuta da lui e dai suoi camerati: “I l’uma fait pulissia”. «S. M. il Re di motu proprio volle conferire la medaglia di argento al valore militare al sottotenente Ciocchino e al caporal maggiore Vico. La medaglia al sottotenente Ciocchino fu personalnalmente consegnata dal Sovrano. Quella al caporale maggiore fu consegnata nell’ospedale in cui è degente da S. E. il tenente generale Porro il quale pronunciò nobili parole dando all’eroico militare il bacio che l’Esercito dà ai suoi figli valorosi». La data di questo bell’episodio di valore è stabilita dal secondo bollettino di guerra del generale Cadorna, del 25 maggio; che fra

  1. 1852.   Abbiamo fatto pulizia.