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626 | Chi l’ha detto? | [1837] |
«Armata del Grappa: non si passa!... passeremo noi!». E passarono infatti, ma intanto le parole gloriose divennero il grido di tutto l’esercito sulla Piave, trasformato talora in Non passeranno, evidentemente sotto l’influenza del grido francese: Ils ne passeront pas. Molti ordini del giorno documentano questa trasformazione. Un ordine del giorno del generale Diaz del 3 aprile 1918 additava all’esercito l’eroica resistenza delle armate francesi e inglesi alla furiosa offensiva germanica di quei giorni e concludeva: «Siano queste epiche gesta nuova ragione di fede sicura, nuovo argomento di serena certezza: ovunque combattono gli eserciti dei popoli liberi, una voce concorde ripeta al nemico: di qui non si passa». E il generale L. Montuori, comandante della 6a Armata, l’Armata degli Altipiani, finiva un ordine del giorno del 16 giugno 1918: «Saluto con riconoscenza i nostri eroici caduti e con saldo cuore invito l’Armata a ripetere alto il grido che oggi risuona concorde dai confini del Belgio all’Adriatico: Non si passa». E finalmente, due giorni dopo, mentre più infieriva la battaglia della Piave, il bollettino Diaz del 18 giugno diceva: «Il contegno delle truppe nostre e alleate nella battaglia è ammirevole. Dallo Stelvio al mare, ognuno ha compreso che il nemico non deve assolutamente passare: ciascuno dei nostri bravi che difendono il Grappa, ha sentito che ogni palmo dello storico monte, è sacro alla Patria».
Anche una nota scrittrice inglese, vecchia e fida amica dell’Italia, Catherine Mary Phillimore, ad una sua poesia inglese scritta e pubblicata nei tristi giorni in cui più incombeva il pericolo sopra Venezia, dava il tìtolo in italiano: Non passeranno. Ho accennato alla versione francese: Ils ne passeront pas. Pare che lo dicesse il gen. H. Ph. Pétain in un ordine del giorno dei primi tempi della battaglia di Verdun, che non ho veduto: conosco invece quest’altro del generale Nivelle che combatteva sotto i suoi ordini, con la data del 23 giugno 1916, dopo il fallito attacco dei tedeschi contro Nouville: «Les Allemands lancent sur notre front des attaques furieuses et désespérées dans l’espoir d’arriver aux portes de Verdun avant d’être attaqués eux-mêmes par les forces réunies des arméea alliées. Vous ne les laisserez pas passer, mes camarades».
Il motto tradizionale degli alpini mi consente di ricordare che queste belle truppe di montagna sono sempre state giustamente ammirate e invidiate all’Italia. Una nota scrittrice austriaca e de-