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618 Chi l’ha detto? [1828]


un noto carme latino dell’agosto 899 (cfr. Bertoni, il ritmo delle scolte modenesi, Modena 1909) quando vegliavano alla difesa della città contro gli Ungari invasori (si veda a proposito di questo richiamo il Corriere della Sera, di Milano, del 30 ottobre 1917). Eja risuonò sul labbro dei Crociati; Eja, o guerrieri! il nostro inno ripeta: Eja; che unito ad outre o ultro diventò più fortemente outreja! o ultreja!; e ultreja insegnò l’arcivescovo Anselmo alla parte più eletta della gioventù lombarda, come si sa da Landolfo, incitata a crociarsi e a pugnare valorosamente. Ma eja fu anche usato dai fiorentini contemporanei del Boccaccio e del Sacchetti, se di questo si legge nella nov. 146: Eja, questo è pure il più bel frodo che si vedesse mai; e di quello in una nota novella (Decamerone, giorn. VIII, nov. 6a): Eja, Calandrino, che vuol dir questo? - Più fortuna, nell’Eliade ebbe alalà (questa la forma dorica, mentre attica fu alalè); e alalà gridarono certamente anche militi romani, essendo la voce registrata da lessicografi come acclamatio militaris ante pugnam. I lettori di poesia l’hanno sentita nel Carducci (Ninna-nanna di Carlo V in Rime nuove) con lieve modificazione:

               Hallali, hallali, gente d’Habsburgo!
                    Ad una caccia eterna io con te surgo.

ed il Carducci avvertì trattarsi d’un grido di caccia francese, accolto, se non vogliamo dire già in uso, anche nelle nobili caccie nostre; e l’avranno poi ritrovato nel Pascoli come nello stesso D’Annunzio. Sono infatti del primo, nei Poemi conviviali, i due versi

                    Ti getto allora un alalà di guerra.
                         E mise allora un alalà di guerra.

e nella Fedra dannunziana:

                         Alternando l’imeneo
                              Con l’alala di guerra.

Duri dunque la fortuna dei due antichissimi gridi, sia come grido di guerra, sia presso i giovani cultori di ogni forma di sport, a sostituire il barbarissimo e ridicolo: Hip! hip! hip! hurrah!, di cui la prima voce non significa nulla se non un richiamo di scuderia, l’hurrah o urrà è voce esotica, con cui tedeschi, inglesi, francesi,