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500 Chi l’ha detto? [1480]


acque si voleva segnassero il confine fra i comuni di Cesena e di Rimini), e più tardi non meno lunghe e fiere contese letterarie, portate fino avanti alla Rota Romana, e durate sino alla metà del secolo testè compiuto. Tre fiumi si contendevano l’onore di essere il vero Rubicone, cioè il Pisciatello in quel di Cesena, il Fiumicino nel territorio di Savignano, e l’Uso nel Riminese. Sembra oggi con fondamento assodato che l’antico Rubicone debba riconoscersi, per una parte corrispondere a quel tratto di fiume che col nome di Urgone scendendo dal monte di Strigara corre fino alle radici del colle di Montiano: per l’altra parte, a un antico corso d’acqua, ora perduto, che dal colle predetto, volgendo a destra (anzichè a sinistra come fa oggi) e unitosi prima alla Rigossa e poi al Fiumicino, per il Ponte di Savignano scendeva al mare. La storia di questa curiosa controversia fu bene riassunta da Alfonso Pecci in certe Note storico-bibliografiche intorno al fiume Rubicone, pubblicate nel Bibliofilo, settembre-ottobre 1890, pag. 129-142.

A mazzo insieme con le parole di Cesare, porremo un altro proverbio usato in simili circostanze:

1480.   Cosa fatta capo ha.

Gli storici fiorentini narrando dell’origine delle fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini in Firenze, l’attribuiscono, secondo la volgare tradizione, all’offesa fatta da Buondelmonte dei Buondelmonti alla casa Amidei, rompendo le nozze con una donzella di quella famiglia. I parenti dell’abbandonata, volendo vendicare l’ingiuria, convengono per deliberare del come, e i più vogliono la morte di Buondelmonte. «E benchè alcuni discorressero i mali che da quella potessero seguire, il Mosca Lamberti disse, che chi pensava assai cose, non ne concludeva mai alcuna, dicendo quella trista e nota sentenza: Cosa fatta capo ha» (Machiavelli, Istorie fiorentine, lib. II, cap. 3). E così più succintamente il Villani (Istorie fiorentine, lib. V, cap. 38): «E stando fra loro a consiglio, in che modo dovessero offendere o di ferirlo o di batterlo di man vota, Il de’ Lamberti disse la maledetta parola, cioè cosa fatta capo ha; e volse dire, che si dovea ammazzare, e così fu fatto.» Questo seguiva nell’anno 1215. Però, come mostra ritenere anche il Machiavelli, il Mosca non fece che adattare alla contingenza presente un proverbio già comune e noto a’ suoi tempi.