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[1349-1352] Re e principi. Corte e nobiltà 455


1349.   La crainte fit les dieux; l’audace a fait les rois.1

(Prosper Joulyot de Crébillon, Xerxès, tragedie, a. I. sc. 1).

Del resto, che cosa è un re? che cos’è un principe?

1350.   Un prince est le premier serviteur et le premier magistrat de l’État.2

risponde uno che pure di principi s’intendeva, cioè Federigo il Grande, re di Prussia, in più luoghi dei Mémoires de Brandebourg (nelle Opere, ediz. Preuss, to. I, pag. 123; to. VIII. pag. 65; to. IX, pag. 197; to. XXIV, pag. 109; to. XXVII. pag. 297) ed anche nel Testament politique. Del resto prima di lui Seneca aveva detto (De clementia, I, 19) : «(Rex) probavit non rempublicam suam esse, sed se reipublicæ»; e Massillon nel Petit Carême (Sermon pour le jour de l’incarnation): «Ce n’est pas le souverain, c’est la loi, Sire, qui doit régner sur les peuples. Vous n’en êtes que le ministre et le premier dépositaire.»

Un’altra definizione della regia dignità sta nella nota formola:

1351.   Le roi règne et ne gouverne pas.3

con la quale Thiers nel numero del National del 18 gennaio 1830 riassunse il programma del partito nazionale. Ma Jan Zamovski (morto nel 1605) aveva già detto in un discorso innanzi alla Dieta di Polonia, rimproverando il re Sigismondo III: Rex regnat sed non gubernat.

1352.   Le roi est mort, vive le roi!4


Erano le parole di rito con le quali nella vecchia monarchia francese un araldo d’armi annunziava per tre volte al popolo, dal bal-

  1. 1349.   La paura creò gli dei, l’audacia ha creato i re.
  2. 1350.   Il principe è il primo servitore e il primo magistrato dello Stato.
  3. 1351.   Il re regna e non governa.
  4. 1352.   Il re è morto, viva il re!