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[1313-1315] | Probità, onoratezza, fedeltà alle promesse | 445 |
Ma in compenso, volete sentire con qual semplice e dignitosa fierezza l’uomo probo può parlare dei casi suoi? Udite il Parini:
1313.
Me non nato a percotere
Le dure illustri porte,
Nudo accorrà, ma libero,
Il regno de la morte.
No, ricchezza nè onore
Con frode o con viltà
Il secol venditore
Mercar non mi vedrà.
Non altrimenti, benchè più brevemente, diceva di sè un altro illustre poeta lombardo:
1314.
Vergin di servo encomio
E di codardo oltraggio.
1315.
.... Il santo Vero
Mai non tradir; nè proferir mai verbo
Che plauda al vizio o la virtù derida.
È l’ombra dell’Imbonati che così parla al poeta. Questi versi lessi scritti, non esattamente, nel 1887, dal defunto Don Pedro II d’Alcantara, imperatore del Brasile, sull’albo dei visitatori alla Sala della biblioteca Braidense di Milano che raccoglie i manoscritti e le edizioni del Manzoni. E sempre a proposito del Manzoni