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442 | Chi l’ha detto? | [1305-1307] |
fosse rammentato alla coronazione di ogni nuovo papa, ma lo smentisce Daniele Papebrochio nel Conatus chronico-historicus ad catalog. Romanorum pontificum negli Acta SS., Maii vol. VIII, p. 14. Si veda pure Besso, Roma e il Papa nei proverbi e nei modi di dire, nuova ediz., pag. 200.
Non conosco frasi benevole verso i frati che abbiano avuto la virtù di passare in tradizione: le poche che ricordo (e le pochissime che citerò) sono tutte ostili.
La frase:
1305. Quand vous semez du Jésuite, vous récoltez du révolté.1
Dopo la soppressione degli ordini religiosi divennero di attualità i due versi faceti:
1306. Poveri frati! avvezzi a nun fa’ niente,
Chi sa quanti ne stianta dar dolore.
1307. ....Fra Pasquale,
Che nella cella tacito dimora,
Ch’ha una pancia sì grossa e sì badiale,
Che mangia tanto e predica il digiuno,
Che chiede sempre, e nulla dà a nessuno.
Chiudo finalmente con un epigramma di Vittorio Alfieri, che riassume i sentimenti di lui verso tutto il mondo clericale, frati, preti, cardinali, pontefici:
- ↑ 1305. Se seminerete dei gesuiti, raccoglierete dei ribelli.